Obiettivo Sub Bergamo » Testa del Leone

Non c’è roccia del promontorio a cui i pescatori della zona non abbiano dato un nome particolare: una assomiglia a un granchio, un’altra a un gabbiano, un’altra ancora a una ragazza addormentata. In realtà queste somiglianze nessuno riesce a vederle, ma con un eccezione: la testa del leone.

Sotto questa roccia dall’aspetto caratteristico si trova una delle pareti più ripide di tutto il promontorio. La roccia scende verticale fino a circa 50 metri di profondità ed è interrotta solo da alcune grotte e rientranze particolarmente suggestive.

Inizialmente la parete non appare particolarmente interessante ma mano a mano che si scende il grigio della roccia si trasforma via via in un mosaico di colori: nudibranchi, spugne incrostanti, crinoidi, crostacei formano qui un insieme unico e multicolore.

Scendendo lungo la parete si è avvolti da nuvole di castagnole rosse (Anthias Anthias) e guardando verso il largo non è raro scorgere grossi pesci di passo.

Risalendo vale la pena fermarsi in una piccola grotta a circa nove metri di profondità dove sgorga una sorgente di acqua dolce sottomarina. Qui la differente densità dell’acqua provoca un caratteristico effetto di rifrazione che rende la grotta particolarmente emozionante.

La parete della Testa del Leone può essere affrontata da tutti i subacquei che, a seconda dell’esperienza, limiteranno l’esplorazione a diverse profondità.


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